Thursday, January 25, 2007

non fa poi cosi' freddo...

e' arrivato l'inverno, incredibilmente. Se penso che solo tre giorni fa si usciva in maglione, guardare Ginevra ricoperta di neve mi fa quasi impressione.

Oh the weather outside is frightful
But the fire is so delightful
And since we've no place to go
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!
Bing Crosby [Let it snow!]

E' iniziato ieri, di sera. Uscendo dall'ufficio ridevo sotto i primi grossi fiocchi di neve, e mi sentivo felice. Ho cercato un'aggettivo meno banale, ma non c'e' altra parola che possa descrivere un'emozione tanto spontanea, tanto pura. Tanto naturale. Tornando a casa ieri sera la neve e' entrata nel mio respiro e nei miei pensieri, e l'ho portata con me a passare la notte. I miei sogni sono stati bianchi, sereni, silenziosi. E anche in quel mondo la neve cadeva, senza fermarsi mai. Ero a madesimo, e osservavo le nuvole, uniformi sopra di me. Mi parevano una grande coperta che ricopriva la citta', stesa a proteggere il mio mondo. E sapevo che il buio era solo un'illusione, perche' le stelle erano sempre li dietro, e sarebbe bastato aver voglia di sbirciare dietro la coperta per vederle di nuovo, brillanti come al solito, luminose come la neve di notte.

Stamattina ho odiato la sveglia quand'e' suonata, ma poi mi sono chiesta se la neve per caso si fosse sciolta oppure... oppure. Il pensiero della neve mi ha fatto venire voglia di alzarmi. La mattina, la neve, Ginevra. Cosi' differente, bella, affascinante piu' del solito. Vestita del suo nuovo abito bianco. Preziosa. Ed e' bastato uno sguardo dalla tapparella appena alzata per rimanere incantata. Si, perche' la neve e' affine alla magia. Una magia che ti rende eforica, e ti fa sentire bambina.

scesa di casa avevo voglia di mettermi a giocare, ed in ufficio, con chiara, non si parlava d'altro. Siamo rimaste con l'idea di fare un pupazzo di neve al cern a immagine e somiglianza del gruppo di collimazione. E stasera.. beh tornavo da un locale, attraversavo a piedi la citta'. I rami degli alberi contornati di bianco, i fili del tram, la rete dell'aereoporto, che piena di neve pareva quasi un materasso. Le biciclette.

Il termomentro segnava meno quattro, ed io pensavo ai miei amici.

In fondo, in fondo non faceva poi cosi' freddo.

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