Wednesday, July 30, 2008

cosi' non si puo'

Con un occhio all'orologio, chiedendosi se c'e' abbastanza tempo, se non siamo troppo appesantiti dal cibo, se ne valga la pena. Chissa' poi se questa volta riusciremo a essere un po' piu' originali, o se invece finiremo per ripetere sempre le stesse banalita'. In fondo ci abbiamo provato tante volte, grande aspettative, e poi l'ennesima delusione. Come potrebbe essere stanotte, perche' dovrebbe essere diverso? Voglia di scorprirlo? Cosi' non si puo', sempre a chiedersi se siamo abbastanza attraenti, se l'altro e' soddisfatto di quello che diciamo, di come lo facciamo. Non se ne puo' piu', quest'ansia di prestazione ti distrugge. Ti toglie tutto il gusto. Come fai a godertela, sempre a chiederti se non sia ormai troppo tardi, se domani mattina poi non farai troppa fatica a svegliarti, se davvero ne hai voglia o se forse non preferiresti andare a riposarti. Sempre teso verso il piacere di chi ti e' di fronte, fino a dimenticarti che dovresti farlo per il tuo, di piacere. Ma insomma, ne hai poi davvero voglia? Hai voglia di cercare nell'armadio qualcosa di nuovo, di indossare l'ennesimo vestitino economico, quando la sostanza sotto non cambia, e' sempre la solita ciccia? Ne vale la pena, o non e' meglio starsene a casa ad ascoltare la radio? Vale la pena di farlo, quando non ti diverte piu'?

Vale la pena di scrivere un altro post?

non stasera, meglio dormire.

Wednesday, July 23, 2008

Input

Tudo o que quer me dar / Everything you want to give me
É demais / It´s too much
É pesado / It’s heavy
Não há paz / There is no peace
Tudo o que quer de mim / All you want from me
Irreais/ Isn’t real
Expectativas / Expectations
Desleais




Ero al concerto di Ben Harper ieri sera, ascoltavo. A un certo punto mi sono dovuta tappare le orecchie, qualcosa mi ha fatto male. Non era la musica troppo forte, le grida della gente, la confusione. Erano le parole. Erano troppo belle, e la bellezza a volte e' prepotenza. Erano le parole. Erano i troppi pensieri, i troppi input, le troppe riflessioni che nascevano dalla musica, dalla voce di Ben Harper, dalla sua convinzione quasi religiosa, dalla bellezza di chi ama quello che fa.

Dalla sua passione e dalla mia solitudine.

In mezzo a una folla si e' soli davvero: in mezzo a una marea di gente gli individui cessano di avere importanza. Non si guarda un concerto con qualcuno, si e' sempre da soli: si ascolta da soli, si balla da soli. Da soli si affrontano le emozioni. Per fortuna. Non indossi nessuna maschera per sentire la musica. Non indossi nemmeno nessuna protezione.

Parole e musica mi hanno colpito,improvvisamente, per un solo istante mi hanno fatto male, un male fisico lo giuro. Come delle unghie strofinate su una lavagna, degli spilli infilati nel cervello.

Le orecchie si possono tappare, i pensieri no.



That’s it
There is no way
It over, Good luck

I have nothing left to say
It’s only words
And what I feel
Won’t change

Boa Sorte / Good Luck [Vanessa da Mata, Ben Harper ]

Saturday, July 19, 2008

I blog che leggo?

Ci sono blog che parlano di citta', di cucina, della vita quotidiana. Ne ho letto uno bello su Tokio e New york. La gente lontana da casa, scrive di piu'. Ci sono blog che parlano di amore, altri sono pensieri sparsi. Io? il mio e' un blog intimista, non c'e' dubbio. Una volta parlavo di quello che mi succedeva, ora non piu' tanto... si e' assottigliato sempre piu'. Qualche riflessione scarsa, talvolta mi limito a esercizi stilistici (terribile autocompiacimento).

per fortuna non sono ancora cosi' ripiegata su me stessa da non guardarmi in giro, e in giro di gente in gamba ce n'e'. Consola saperlo, quando ti senti solo. E se ogni tanto la forza di uscire di casa non la trovate, potete sempre farvi un giro per blog, e per i pezzetti di vita che qualcuno vuole condividere con voi.

Ho aggiunto una sezione a sinistra.

Friday, July 18, 2008

5 kg

in 5 mesi. 5 kg da febbraio, presi naturalmente. Che disastro, o dimagrisco o mi rifaccio il guardaroba.

Tuesday, July 15, 2008

BS

brillano stelle.

bagliori sottili, blandi soli, brevi splendori.

baciami:
seppure brevemente scoprirai
brevi semplici bellissimi sogni.

baciami:
seppure brevemente sentiro'
bistrattate speranze,
battiti sopiti,
blasfemi segreti.


(e' un gioco iniziato oggi in ufficio :))

Thursday, July 10, 2008

mandarino!!!

non ci posso credere, sta fiorendo. E' la prima volta dopo 3 anni, non ci posso credere. In mezzo a questo disastro, com'e' possibile? Nove gemme nove... quelle che ho visto... e io sono anche grassa, non ho pulito casa, non ho voglia di andare a correre adesso ma... adesso... sono felice lo stesso.

Art

"perche' i rapporti sono piu' facili con un po' di rumore"

Quando c'e' confusione, quando ci si puo' distrarre al momento giusto, quando i silenzi imbarazzanti sono coperti dal rumore di sottofondo. Quando non si sentono i battiti del cuore.

A volte arturo e' un genio.

Monday, July 07, 2008

scappare

Senza coscienza, senza pensieri.



I wish that I could fly
Into the sky
So very high
Just like a dragonfly
Fly away [Lenny Kravitz]

Come un animale in trappola, come una bambina che ha rotto qualcosa, come prima dell'esame di maturita'. Come un attimo prima di lasciare il tuo ragazzo, quando il tempo si dilata, fino quasi a fermarsi. Ma non si ferma. Ho solo voglia di scappare.

Ma questa volta non so da cosa.

Sunday, July 06, 2008

Carta

Fogli bianchi, quadernoni a quadretti, a righe violette, carta grigiastra di giornale, da usare per fare maschere di carta pesta.

Carta porosa e giallognola di un libro economico. Carta ruvida di un blocco da schizzo, o lucida e preziosa per gli a4 su cui si disegnava con il rapido.

Carta da lettere profumata, colorata, sdolcinata. Carta crespa, di travestimenti casalinghi. Carta da regalo, impreziosita di stelle dorate o minimale carta da pacchi, adornata di un foglio arrotolato di cannella. Carta troppo lucida di un volantino pubblicitario.

Carta appesantita da pensieri tristi, carta velina colorata, di tutti i colori dell'arcobaleno. che vola leggera come i sogni.

Carta elettronica di tanti post che alla fine non ho mai scritto, carta sprecata di post scritti e mai pubblicati. Ma nel pensare al mio blog abbandonato, mi chiedevo se anche le pagine web si sarebbero appesantite troppo sotto i mille pensieri, faccio fatica io a reggerli tutti.

Ho passato la sera a rileggere quei post che a voi non ho mai fatto leggere, a volte per vergogna, a volte per insoddisfazione.

Erano belli.

Il sogno

Ero su una spiaggia, con matte e fede, era il tramonto. Il sole scendeva lentamente, arancione, sempre piu' intenso, sempre piu' meraviglioso. Lento e inevitabile, lento e sempre piu' intenso. Fino a quell'ultimo spicchio, anche se uno spicchio non e', ma un settore. MA come si puo' dire "fino a quell'ultimo settore di sole"?

Volendo essere precisi, fino a quell'ultimo settore arancio, piccolissimo, infinitesimo, sufficiente per incendiare il cielo, per scacciare le stelle. Ed ecco che, non appena superata la linea dell'orizzonte, in quello stesso istante, il buio totale. D'improvviso, inaspettato, il buio.

Su quella spiaggia, in quel momento, ho avuto paura. Ho capito cosa volesse dire sentirsi sola, ho capito che non avevo mai visto il buio. Com'era possibile? Com'e' possibile vedere per la prima volta, dopo trent'anni di vita, una cosa che succede tutte le sere? Su quella spiaggia, in quel momento, l'ho capito. La confusione di luci ed insegne della vita moderna ci confonde, forse e' fatta apposta, forse proprio per questo ci piace tanto. La grande citta', la grande illusione, affatica i nostri occhi stanchi con luci artificiali, fuochi fatui, solo per proteggerci dal buio, come la musica assordante delle discoteche ci protegge dal silenzio.

E se corriamo, e' solo perche' non sappiamo dove stiamo andando.

Sdraiata sulla sabbia umida, sola veramente, nel buio piu' totale ho aspettato. Ho atteso per un infinito secondo di silenzio e di panico. Giusto il tempo di reazione degli occhi.

E poi, sono comparse le stelle.

Wednesday, July 02, 2008

paranoia

il titolo del post viene da un casuale fermo immagine di heroes, con sottotitoli, e un'unica parola sovraimpressa: paranoia. Io ed ema ridevamo, pensando che sarebbe stato un ottimo titolo per il prossimo post del mio blog, sempre tanto allegro. Eccolo qui, per rallegrarvi. eppure...

Eppure, coincidenze. Un mucchio di stuzzicadenti rovesciati a terra, un ideogramma nascosto. Oggetti buttati a caso nel mondo, alla rinfusa, che si ricompongono davanti ai tuoi occhi per formare significati che solo tu sai leggere, che ti pare siano stati messi li apposta per te. Come un fermo immagine. Come un bigliettino di un biscotto della felicita'. Come il terzo piano di un palazzo.