Sunday, March 14, 2010

Alors on dance

Fa ancora freddo a tornare a casa, e l'aria di primavera non e' piu' quella di ieri. Sollevo il cappuccio della giacca e mi sembra di sparire dalla citta', mi sembra di essere chi non sono mai stata, anche meglio: mi pare di non essere piu' nessuno. Stranieri incrociano la strada e i miei pensieri. Spariscono in uno sguardo distratto, e quello che rimane e' l'immensa cattedrale vuota, senza persone senza preghiere senza speranze ed anche senza Dio.

Ho voglia camminare e guardare il lago e sedermi sul molo e disturbare i cigni e ascoltare la citta' che dorme. In casa soffoco e il profumo della gardenia quest'anno mi pare solo nauseante. Sara' che sto per partire, sara' che devo scrivere la tesi o che non sono piu' capace di innamorarmi. O forse non lo voglio nemmeno piu'. Quest'anno va cosi'. Se dobbiamo parlare, parliamo.

e se dobbiamo ballare, balliamo.

Friday, March 05, 2010

Diciannove

Venti, trenta, cinquanta. Diciannove anni. La linea del tempo si accartoccia su se stessa e passato e futuro si confondono. Io mi raggomitolo nel mio letto e nei miei pensieri, abbraccio la papera di quando ero piccola e mi perdo tra gli anni sconnessi della mia vita.

Il rosario dei giorni si e' rotto e le preghiere rotolano per tutta la casa. Rimango, passiva, guardando il singolo infinito rimbalzo di ogni perla, ascoltando il sonoro tac sul parquet, il sonoro crack nel mio cuore. Registro con gli occhi il loro correre via veloce, il rotolare del tempo in direzioni multiple, il raggrumarsi arbitrario degli eventi della mia vita.

Il filo e' rotto, le perle sparse. Valle poi a ritrovare. Sotto il divano, dietro agli armadi, non brilleranno piu' nel buio le tue preghiere. D'altra parte il filo era consumato: troppe lacrime, troppe speranze. Consumato dalla voglia di cambiare, dalle gioie troppo intense e dalle disillusioni troppo frequenti. Dalla tensione costante dell'attesa. Non poteva reggere, e' normale, non fartene una colpa. E se ora tutto si confonde dentro di te, se il tempo stesso perde di ordine logico e consequenziale, se ieri e domani non hanno significato, rilassati: con causa e conseguenza hai perso anche ogni responsabilita'.

Paure antiche si proiettano nel tempo che verra', se verra'. O e' il contrario? Specchi deformi riflettono nel presente le ansie del futuro, e io mi sperdo in una vita senza capo ne' coda. Dell'inizio non ci ricordiamo, della fine non ci ricorderemo. E nel mezzo rimane un grumo irrisolto di sensazioni, e il dubbio che crescere sia una parola senza senso. Io sono, e come sono ero, e come sono saro'.