Wednesday, June 27, 2007

verso sera

"era quasi verso sera
s'ero dietro... stavo andado
che s'e' aperta la portieria
ho buttato giu'..."

Ieri era il compleanno di mio padre... quindi oggi, o domani, non sono sicura, sono due anni che io e franci ci siamo lasciati. Ci sono istanti nella vita che proprio non puoi dimenticare: quando ho letto la mail di franci, che mi diceva che si sentiva in colpa, ed io ho capito tutto. e la telefonata che c'e' stata dopo, e il senso di incredulita'. Non mi sta succedendo davvero. E il mondo che mi e' collassato addosso, e la voglia di morire che ho provato. Potrei ripetere ogni parola, ogni gesto, posso richiamare alla mente ogni sensazione. Il freddo che ti abbraccia, le braccia che tremano, il sangue che abbandona le mani. Il sole che non scalda, la voglia di piangere, il senso di inutilita' che ti pare abbia la tua vita. La passeggiata con ema dietro il building 30, e camminare era automatico, come puramente meccanica era diventata la mia vita per me in quel momento: un cuore che batte, due gambe che camminano, due occhi che piangono. I nervi che tremano incontrollati. Senza avere piu' senso di quanto ne possa avere un sasso che rotola. Inevitabile, naturale, meccanico. Ma senza alcun significato, e senza nessuna umanita'. Quasi noioso. Mi ricordo tutto, e me lo ricordero' sempre. Perche' se c'e' stata una svolta nella mia vita e' stata quella. Questo mi fa pensare a tante cose, a quanto tempo e' passato, a quanto e' diversa la mia vita, a quanto mi ha ferito, a quanto l'ho odiato, a quanto sia stato difficile dimenticare di amarlo. A quanto mi abbia umiliato il fatto che non mi volesse nemmeno come amica, che non mi abbia mai cercato, mai mandato una mail o un messaggio, nemmeno per un compleanno o per natale. Che non mi abbia nemmeno detto che si e' laureato, questo mi ha ferito immensamente. A quanto sia riuscito a farmi del male anche dopo anni. A quanta facilita' abbia nel fare del male a me, senza nessun riguardo, lui che male non riesce a farlo a nessuno, quanto gli risulti facile calpestare i miei sentimenti. Come se non gli fosse mai importato nulla di me. Come se io fossi d'acciaio, o forse come se ormai, ridotta in briciole come mi aveva ridotto, non ci fosse piu' nulla di peggio che potesse farmi. Si era sbagliato. Penso stupita a quanto sia riuscita a essere contenta di averlo lasciato. Cosa che non avrei mai creduto. Stupita. Stupida. Ma soprattutto mi viene da pensare... perche' cazzo me ne ricordo ancora????

non ho voglia di tornare a Milano, questo week end. Non ho voglia per nulla. Perche' sicneramente per me Milano e' la citta' di Francesco. E per questo la odio, e per questo ancora la amo.

E chi si stupisce del fatto che io me ne ricordi ancora, beh, che se ne vada a fare in culo. Perche' due anni sono certamente una vita. Ma forse una vita non e' sufficiente.

1 comment:

Anonymous said...

Chi si stupisce del fatto che tu te ne ricordi ancora non ha mai davvero amato... non si e` sentito davvero amato...