Saturday, March 15, 2008

Primavera

La primavera arriva sempre di sorpresa. E non sei preparato, con il tuo giaccone troppo pesante, e i chili di troppo che l'inverno ti ha lasciato addosso. Che ci fa gia' qui, e tu non sei pronto?

Eppure arriva, non puoi farci nulla.

Arriva con un vento frizzante di buoni propositi, carico i pollini, di starnuti e di speranze. Bless you. Iniziano le passeggiate serali, quando cammini per il piacere di farlo. Quando respiri per il piacere di sentire il profumo dell'aria.

E ti ritrovi la notte a camminare senza meta, magari lungo il fiume: lo guardi scorrere piano, lo segui per inerzia. E non sai se ti piace di piu' la citta' trasfigurata dal buio, o forse solo il gusto aristocratico di camminare sola nel palcoscenico vuoto, quando gli spettatori se ne sono andati e i riflettori del teatro si sono spenti. Ascolti i tuoi passi che rimbombano per le vie, e la citta' e' sola, bellissima, nuda davanti a te: tua. E ancora e sempre totalmente indifferente.

Accendi una sigaretta, ti fermi. Guardi il fiume che scorre piano, gli uccelli che si immergono nelle sue acque, ascolti le storie che ti racconta. Storie semplici, sussurrate. Ninne nanne di paese. Storie di ragazzini che giocano a calcio, di bambini che si rincorrono nell'erba alta, di gattini appena nati nel fienile. Storie di ragazzi che fanno l'amore nelle macchine, di germogli che crescono in silenzio, storie di innamorati.

Solo storie belle ti racconta il fiume, in primavera. E forse per questo, per una volta almeno, ti dimentichi le tue domande, di dimentichi di chiedergli risposte. Per una votla ascolti le sue storie che scorrono, per una volta non pensi, per una volta... ascolti.

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