Friday, August 29, 2008

marrakech express

Potrei parlare dei colori, degli odori delle spezie, della linea morbida delle dune di sabbia. Potrei parlarvi di Fes e del suo mercato, potrei parlarvi dell'inferno delle concerie, gironi danteschi di colori e di schiavi. Potrei parlarvi dei fumi di marrakech e dell'ondeggiare dei cammelli, potrei parlare del silenzio del deserto, che assorbe ogni tua volonta', soffoca ogni pensiero inutile, assorbe ogni rumore della mente. Potrei parlarvi di un tramonto, il cielo diviso a meta', che e' stato il piu' bello, che il cielo piu' bello del marocco l'ho visto poco fuori milano, fuori milano che faceva caldo come in marocco, fuori milano che ero in treno e me ne tornavo a ginevra.






Ma il bandolo di questa matassa di sensazioni ancora mi sfugge, mi sfuggge l'essenziale. Se sento vibrare i fili dentro di me, se mi sento cambiata... ve lo posso dire, e' vero. Ma il perche' non so dirlo, perche' questa vacanza, in cui in fondo nulla di speciale e' accaduto, mi abbia fatto cambiare.

Eppur (qualcosa) si muove.

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