Wednesday, November 12, 2008

L'inizio

Eccomi, sono qui. Dall'altra parte del mondo.

Mi sento caotica, non riesco a organzzare un racconto. Com'e' li? come stai?
sono domande troppo generiche, troppe cose ci sono da dire, troppi dettagli da raccontare. Ed io, lo confesso, non sono mai stata brava a discriminare i dettagli e l'essenziale. O forse non sono mai stata brava a capire quali dettagli sono interessanti per gli altri.

Dettagli. Come il bianco delle casette del village, come i sacchi neri in cui ti consegnano le lenzuola pulite ogni martedi' mattina. Dettagli, come la ventola del bagno, che ogni volta che accendi la luce sembra che hai fatto partire un razzo missile, che manco goldrake faceva tanto casino. I dettagli mi circondano, assorbono le mie energie. I gradi, ad esempio, che qui sono farheneit, e quando sono 40 fa freddo, non caldo. E quanti sono sono, sono sempre troppi quelli del caffe'... e si lo so, c'e' anche scritto sul copritazza, ma e' inutile ogni volta mi scotto la lingua. Dettagli.

E alle sette, quando il fermilab e' ormai vuoto e scendi alla wilson hall per prendere un caffe' alla macchinetta... allora i tuoi passi che rimbombano per 16 piani, quelli non sono un dettaglio. Quelli ti ricordano che esisti, e che sei sempre tu. Sempre tu, che fai casino nel vuoto.

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