Sunday, March 25, 2007

grottesco

a casa mia le cose sono difficilmente tragiche o desolate. La piu' delle volte sono grottesche. Non so come mai, quando siamo insieme, si finisce a ridere nelle situazioni piu' imbarazzanti e piu' assurde.

Come quando in camera mortuaria, davanti al cadavere di mia nonna, mio zio si e' messo a disquisire del terribile traffico di morti sulla milano-bergamo, e quando io ho incominciato a dirgli che forse esagerava, lui ha profilato scenari incredibili (testuali parole: "come in Bosnia!) nelle colline bergamasche, con i morti che salgono dai campi e ingombrano l'autostrada.

O come quando il marito novello di mia cugina e' arrivato in camera mortuaria, e tutti abbiamo pensato che fosse uno dell'agenzia funebre, venuto per chiudere la bara, e dopo un freddo "buongiorno, grazie" ce ne siamo usciti lasciandolo da solo con la morta.

O mia mamma, che e' scoppiata a piangere come una matta sulla soglia della casa di famiglia, ma non per l'emozione della nonna, ma per aver visto una parente (un po' bruttina, lo confesso) che non vedeva da tempo, e, parole sue, "le ha fatto impressione".

O come quando, all'inizio del corteo funebre, mio nipote, udendo la voce del prete diffusa da un altoparlante sopra il carro funebre, ha pensato giustamente pensato che quello fosse il furgoncino dell'arrotino-ombrellaio. Il che ha causato un attacco di riso isterico a mia madre...

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