Monday, May 11, 2009

caffe'

Sono in uno starbucks a Vancouver, bevendo un caffe' e aspettando che il tempo passi. Sprecandolo e scrivendo sul blog. Il caffe' e' amaro, tostato, quasi fastidioso in bocca. E mi ricorda mille altri caffe'. Mi ricordo un caffe' a chicago, subito dopo aver visto il museo di arte moderna, magiando un muffin alla cannella e guardando la citta' passare. Aspettando la prima neve. Mi ricordo il caffe' che prendevo la mattina al fermilab, nella high rise: il tempo di rientrare in fretta in macchina e il caffe' era gia' rafreddato dal vento. Il vento gelido del nord, che ti fa lacrimare gli occhi e battere i piedi per terra. E i caffe' di ginevra, i caffe' a casa di eva, mangiando biscotti con la frutta secca. E ancora i mille caffe' con matteo, il sabato matina, e le parole intrecciate al sapore e la torta al limone e il pensiero che tutte le amicizie scompaiono lentamente. E gli amori anche. Un caffe' all'anno con francesco, e nemmeno piu' quello ormai. Il caffe' con baileys, e il caffe' shakerato di andrea, al bar gran prix in centro monza, seduti ai tavolini al sole. I suoi amici del caffe', mi facevano paura, cosi' grandi e cosi' diversi da me. I primi caffe' al liceo, quando berli ti fa sentire grande. I caffe' con la giudy, al moderno dopo un panino al woody. I caffe' riscaldati di anna, giocando tutta la notte ai giochi di ruolo. Ma soprattutto quelle tre gocce di caffe' che mia madre mi metteva nel piattino con lo zucchero, non troppe che il caffe' ai bambini fa male, ma comunque concesse perche' l'odore della caffettiera mi piaceva troppo. Mentre lei beveva quello vero, per i grandi, chiaccherando con le sue amiche, metre io giocavo sulle sue gambe.

E le paulista? mio padre me le portava in ospedale, perche' dopo l'operazione erano lunica cosa che mangiavo. Come sono cambiate le cose.

Guardi la vita passare in un bar e ti chiedi se sai dove stai andando tu, se lo vuoi e se davvero e' troppo tardi per fermarsi, per cambiare direzione. Se quella bambina di quattro anni se lo sarebbe mai immaginato. Se farai ancora in tempo, o se e' inevitabile cosi', se nel burrone che hai davanti ci finirai di sicuro. Se la tua vita sara' pervasa del caldo profumo della cucina di tua madre, o se avra il sapore amaro e indigesto di un caffe' senza caratere. Perche' la vita a volte sembra solo un fondo troppo diluito, che aspetta di essere finito in un tempo morto. Come questo caffe' freddo.

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