Sunday, May 24, 2009

corsi e ricorsi

o meglio, what goes around comes around. Sono le due di notte, non dormo, e guardando il soffitto bianco (al buio e senza occhiali) provo forte a digerire i calamari, a decifrare le azioni, a prendere uno straccio di scelta. Ed il pensiero che mi passa per la mente e' ringraziare dio che la storia con Francesco sia finita. Puo' un'atea come me ringraziare Dio? beh se e' permessa la bestemmia e' permesso anche il ringraziamento. Beh, grazie Dio, o chiunque vada ringraziato. 

Non rimpiango il dolore che ho vissuto, ne' lo sottovaluto. Ancora e sempre mi brucera' dentro. No, non mi sono dimenticata. Eppure sapete cosa? Ne e' valsa la pena, ne e' valsa ogni lacrima. Perche' solo ora mi rendo conto di quanto tremendamente noiosa e ripetitiva e frustrante fosse la mia vita con lui, e a pensare a quello che sarei ora, beh mi vengono i brividi. Presentarci a una festa mano nella mano, sorridere timidamente per poi stare a parlare con i soliti tre amici, sbaciucchiarsi talvolta e andarsene presto. Le cene il venerdi' sera, l'emozione di un dolce diverso o di un film nuovo al cinema. I sabati pomeriggio a sonnecchiare davanti alla tv mentre lui stava al pc. Fare sesso, ogni tanto, con sempre meno voglia e poca fantasia. Mi vedo come fosse ieri. Io non sono cosi', non lo ero e non potro' mai esserlo. Ho sbagliato anche solo a provarci, perche' mi faceva sentire frustrata. Io sono piena di curiosita' e voglia di sentirmi viva. Ho voglia di ridere forte e bere e ballare ad occhi chiusi. Io voglio, voglio e voglio. Poi faccio quello che riesco, ma il punto e' volere. Voglio vivere e conoscere e respirare i profumi del mondo, voglio esplorare e capire e crescere. Voglio parlare con milioni di persone e conoscere mille storie diverse. Voglio girare e correre e cadere e rialzarmi mille e mille volte ancora. Voglio mordere la vita, non mangiarla educatamente con il fazzoleto di lino al collo come mamma e papa' ti hanno insegnato. Gomiti giu' dal tavolo, per favore. E non sbadigliare. Come si fa?

Non giudico la vita di nessuno, ho un grande rispetto per le scelte diverse dalle mie. Ognuno ha la sua idea personale di felicita', quella degli altri non posso certo giudicarla. Ma conosco il mio inferno, e si chiama noia. E si sarebbe chiamato Francesco, nel giro di pochi anni. O forse gia' lo era.

Chi l'avrebbe mai detto... what goes around comes around. Ma noi non siamo condannati a ripetere i nostri errori, per fortuna.

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